Il Vescovo Nicolò scrive ai due piloti riminesi della MotoGp impegnati in Qatar

Lettera aperta a Bastianini e Bezzecchi

Caro Bestia e caro Bez,
Enea Bastianini e Marco Bezzecchi per chi non fosse appassionato di motori e di motomondiale, mi chiamo Nicolò e sono il Vescovo di Rimini, vostro tifoso e motociclista convinto, anche se oggi utilizzo solo lo scooter per i miei spostamenti e non una “vera” due ruote.
Le vostre recenti ed esaltanti vittorie in MotoGp (unite ad una certa e sana esuberanza riminese), in sella ad una moto prodotta nella nostra regione, vi hanno conquistato la simpatia di moltissimi giovani e meno giovani. Molti riminesi sono fieri di sapere che siete nati e cresciuti nella nostra città, e qui avete mosso i primi decisivi passi nel mondo delle due ruote.

Fra pochi giorni si correrà il Gran Premio del Qatar. La MotoGp sarà in un Paese che si trova al centro di una zona molto calda del mondo, ferita da laceranti guerre recenti e tutt’ora purtroppo presenti: Yemen, Iraq, Israele, Palestina, Siria.
Vorrei chiedervi, nella massima libertà, di portare con voi i desideri di pace, di tanti riminesi e non solo. Fra il popolo Israeliano e quello Palestinese sta crescendo l’odio, terribile seme di quella divisione che porta alla disunione.

In questi giorni di prove, di sprint race, di gara, tantissime persone vi seguiranno e vi osserveranno in pista e nel paddock, e ascolteranno con tanta attenzione e interesse le vostre interviste.

Sono certo che saprete comunicare atteggiamenti e parole di pace. Possiate essere ambasciatori di pace!

La comunità cristiana di Rimini è disponibile, una volta terminata la guerra, a Gaza e in quella martoriata regione (come in tante altre disseminate nel globo, purtroppo), ad aiutare gli orfani, le vedove, gli sfollati, le persone rimaste senza più casa e lavoro.

Vi accompagniamo con amicizia in questa vostra trasferta sportiva in Medio Oriente, e facciamo tutti quanti il tifo per Voi, insieme sicuramente a Marco Simoncelli che vive nei nostri cuori e nella Casa del Padre, anche lui figlio “rombante” della nostra terra.
Un caro augurio di bene e di pace,

Nicolò Anselmi