Messaggio del Vescovo al Santo Padre

Padre Santo,
a pochi giorni di distanza dall’annunciata rinuncia al ministero petrino, sono ad esprimerLe – anche a nome del Presbiterio e dell’intera Diocesi Riminese – la nostra ammirazione grata e commossa per questo gesto straordinario che ci significa ancora una volta il Suo indefettibile amore al Signore Gesù, al nostro cammino e a quello di tutta la santa Chiesa di Dio.

In questi anni abbiamo da Lei ricevuto l’inestimabile dono di essere confermati nella fede attraverso il Suo alto magistero e la limpida testimonianza della Sua dedizione umile, generosa, appassionata al servizio dei fedeli in Cristo e di tutti gli uomini di buona volontà.

Desideriamo anche confidarLe che il rammarico per non averLa più tra di noi come Successore di Pietro può essere solo placato dalla sconfinata gratitudine per il tanto bene da Lei ricevuto in questi intensi anni di pontificato, e può essere addolcito solo dalla serena certezza che lo Spirito del Crocifisso-Risorto continuerà a guidare la rotta della barca di Pietro verso orizzonti, sempre eccedenti ogni nostra attesa. Lei non ha temuto di farsi evangelicamente piccolo, perché fosse chiaro per tutti che umiltà e semplicità di cuore sono immancabili presupposti per seguire il Supremo Pastore dovunque egli vada.

Ci perdoni, Padre Santo, se non sempre abbiamo corrisposto ai Suoi ripetuti appelli a quella radicale conversione del cuore e della vita, che ci ha costantemente additato come premessa insostituibile per la nuova evangelizzazione.

Preghiamo il Signore perché Le doni di vedere i frutti dei tantissimi semi di verità evangelica, di indomita speranza e di ardente, invincibile amore, che con la luce e la forza dello Spirito Santo ha sparso a piene mani nei solchi della storia.

Accogliamo con docile fiducia il Suo pressante invito a pregare per il Suo prossimo Successore e ci affidiamo alla Sua paterna benedizione, nella certezza che custodirà tutti noi davanti al Signore Gesù con cuore orante.

Rimini, 18 febbraio 2013

+ Francesco Lambiasi
Vescovo di Rimini 

Lettera al Santo Padre