Incontro alla Pentecoste – 23 aprile

La Parola
Dal vangelo secondo Giovanni (20, 19-31)
«Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Ascolto
Cosa chiede in fondo Tommaso? Perché Gesù era apparso proprio quando lui non c’era? Vuole solo essere sicuro: è difficile credere che quell’uomo che lui ha visto soffrire, sanguinare e infine spirare sulla croce sia davvero risorto. Gesù ancora una volta ama come solo Lui sa fare, concede il suo tempo a Tommaso e poi torna, lo invita a toccare con mano il suo dolore ancor prima che l’apostolo glielo chieda. Allora tutto si fa chiaro, solo quel Signore può leggere il cuore così a fondo: “Mio Signore e mio Dio! Tocca le piaghe della crocifissione e assume nella sua anima l’essenza della Resurrezione: la divinità di Gesù. D’ora in poi tutto dipende da quanto noi siamo disposti a farci toccare il cuore da quelle piaghe: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1, 18).

Prego
Ogni volta che di fronte alle prove della vita cediamo allo sconforto, aiutaci a vedere oltre le tue piaghe, per comprendere la verità attraverso di Te.