Lettera ai Presbiteri, memoria Curato d’Ars

A tutti i Presbiteri diocesani e religiosi

Carissimi tutti,

anche  se questa mia  vi giungerà tra qualche giorno, vi scrivo  oggi,  memoria del santo Curato d’Ars. Permettetemi di condividere con  tutti  e ciascuno  di voi un breve pensiero  e una  preghiera. Tenendo presente questo  nostro patrono, che si è santificato non  nonostante il – ma  proprio nel- ministero, vedo  per  noi  un duplice rischio  nel servizio pastorale  che ci è stato  affidato. Quello di pensare  all’attività apostolica come  una strada  parallela al cammino di santifìcazione. E l’altro, il rischio di pensare  alla ‘pastorale’ come a un’attività di conservazione, mentre la  missione  sarebbe impegno altro  e oltre  l’esercizio  del  ministero. Sono  dicotomie insidiose che ci portano fuori strada.  Perché  una  pastorale senza l’ossigeno dell’adorazione e senza il respiro della missione inevitabilmente si ridurrebbe ad  una  appendice decorativa della  mia esistenza,  se non  addirittura ad una pratica  affannata  e frustrante.

Consentitemi ora di parteciparvi rapidamente alcune  brevi notizie  che affido alla vostra preghiera.

Oggi  è iniziato il pellegrinaggio dei giovani a Roma per l’incontro con  il Papa che ci sarà sabato  11 e domenica 12 a Roma,  in preparazione al Sinodo di ottobre su Giovani, fide e discernimento vocazionale. Questa sera ho conferito il mandato  a una sessantina di giovani che si recano  in pellegrinaggio a piedi a La Verna. Ad essi si uniranno altri 120 ragazze e ragazzi che raggiungeranno il Circo  Massimo nel prossimo week-end- e che accompagnerò personalmente – in  pullman. Chiedo a tutti  di pregare  e di f:-u pregare soprattutto nelle Messe vespertine di sabato  e in quelle di domenica prossima, chiedendo la grazia che tutti  questi  nostri giovani amici possano  tornare  e raccontare a noi e ai loro coetanei: “Ho visto il Signore Gesit”,

Dalla nostra Caritas diocesana vi inoltro un pro-memoria che spero vi torni utile. Riguarda il fenomeno dell’immigrazione. E’ un vero segno dei tempi. Senza ignorare le problematiche concrete poste dall’integrazione, consapevoli che  le  migrazioni suscitano spesso  paura  e diffidenza, oggi  è il  tempo della  solidarietà e della consapevolezza che accogliere  lo straniero è accogliere  Cristo. Ecco alcune  proposte concrete con  la massima disponibilità degli operatori Caritas:

  • pianificare momenti di lettura, riflessione  e confronto sulla lettera  inviata  dalla  CEI  alle parrocchie: “Comunità accoglienti, uscire  dalla  paura”: https://www.chiesacattolica.it/wp­ contenr/uploads/sites/31/2018/05/15/Lettera-25-anni-Ero-forestiero.docx;
  • proporre  l’accoglienza di  persone   provenienti dai  Corridoi Umanitari CEI-Caritas. Si tratta dell’accoglienza di persone selezionate nei campi profughi etiopi  che hanno diritto all’asilo  politico  alle quali  viene offerta la possibilità  di raggiungere l’Italia senza rischiare la vira;
  • organizzare cene,  giochi,  partite a  calcio,  … invitando  richiedenti asilo  e/o  immigrati presenti sul proprio territorio. L’incontro, la conoscenza sono  i primi passi per vincere  la paura  del diverso,  dello sconosciuto.

L’estate  è tempo  di  campi  scuola,  centri  estivi,  feste,  pellegrinaggi, di  molteplici attività formative e culturali. In  questo   periodo sono impegnato con  visite,  celebrazioni  e  incontri vari.  Resto   comunque a disposizione per  ulteriori richieste. Ricordo inoltre che dal 19 al 25 agosto si terrà presso la Fiera di Rimini il Meeting  pe1′ l’amicizia fra i popoli, con  celebrazioni, conferenze, dibattiti,  mostre  e spettacoli. Una  preziosa occasione  da non  perdere.

Ora datemi la gioia di benedirvi e di affidarvi al Pastore dei pastori,  pregandolo voi per me e io per voi che ci tenga stretti nel suo forre, dolcissimo abbraccio e ci sostenga nella missione di essere i suoi ‘portavoce’ e ‘legali rappresentanti’.

Vi saluto  con tutto il cuore

+ Francesco Lambiasi

Rimini, 4 agosto 2018, Memoria del santo  Curato d’Ars