Presentazione Lettera Pastorale 2015

LA LETTERA PASTORALE “APRE” LA MISSIONE
“Non è proselitismo ma accendere fuochi. Il problema non sono i pochi cristiani, ma i poco cristiani”

“Questi eventi debbono ferirci e coinvolgerci dal «di dentro». Vorrei elevare un minuto di silenzio e un pensiero alla memoria di questo fratello buono che era in Bangladesh non in crociera ma in missione”. Il Vescovo di Rimini ha iniziato così il suo intervento in occasione della presentazione della Lettera Pastorale e della Missione straordinaria, oggi in Sala Santa Colomba, a Rimini. Mons. Francesco Lambiasi ha ricordato Cesare Tavella, insieme a tutti i presenti. Quello di Rimini con il Bangladesh è un rapporto profondo: Sara Foschi, che presentava la Lettera Pastorale, per 13 anni ha prestato servizio come missionaria proprio in quel Paese. “Sono molta legata a quella nazione” ha ricordato la 36 enne di Bellaria, attualmente animatrice missionaria della Papa Giovanni XXIII.
Vogliamo incontrare Gesù – ha rilanciato la Foschi – invita ad uscire dalle sacrestie per volgere lo sguardo non solo sul nostro piccolo orticello ma verso i giovani, per accogliere i vicini e i più poveri, che non sono solo persone da aiutare ma i protagonisti della missione. Ci disarmano e ci spingono alla conversione, e di conseguenza a sposare anche altri stili di vita”.
Manuel Mussoni, 31 anni, insegnante di Religione Cattolica all’Istituto “Molari” di Santarcangelo non ha dubbi: “Questa Lettera può essere letta da chiunque, cattolici, praticanti e atei, anche da chi è solo curioso. Parla a tutti e a ciascuno”. Un aspetto centrale per Mussoni toccato nelle pagine dal vescovo è: “la fede tocca le persone quando intercetta la soglia della vita, dove aumentano le domande e l’attesa per una risposta e per una maggiore comunione”. Mussoni è convinto: “forse abbiamo insistito tanto sulle cose da dire, ora è bene ascoltare”.
La Missione dunque non per proselitismo o per mostrare i muscoli ma come dimensione naturale della Chiesa ed esigenza dei fedeli. Il rischio è il deperimento dell’umano. “Il problema della Chiesa non è quello di essere pochi cristiani, ma di essere poco cristiani. – è la prima provocazione del Vescovo – Non è in gioco la conservazione della fede ma il suo risveglio. La Missione non è riempire secchi ma

accendere fuochi”. Il Vescovo Francesco indica tre parole chiave: “Missione, Misericordia e Gioia. Usciamo per offrire a tutti la gioia del vangelo. Gioia ha chi ne ha un desiderio bruciante e forse neppure ne ha consapevolezza”.
La Missione ha avuto una preparazione lunga, più di quanto ci si aspettava, ma questo – ha ribadito il Vescovo – “ci ha permesso di gustare nel frattempo tre frutti: l’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, il giubileo straordinario della Misericordia e lo stesso papa Francesco, nel quale Parola e vita prendono corpo e anima”.
Durante l’anno saranno proposti anche alcuni eventi, ma senza spettacolarizzazione. La Missione straordinaria non è abbracciata per conquistare fedeli ma per condividere umanità. Non è un’opera esclusiva degli uomini, ma è preceduta, accompagnata e sollecitata dallo stesso Gesù.

La seconda parte della Lettera propone iniziative e attività missionarie già in atto, e nelle quali sono coinvolti tutti, i laici in primo piano.
Tra le iniziative messe in campo dalla Missione ci sono le “Opere-Segno”. “è un termine adottato già da anni dalla Caritas. Opere che rispondono a determinati bisogni, nell’ambito educativo la scuola, l’associazionismo e i mezzi di comunicazione, ad esempio. Nell’ambito della carità sono tre le «opere-segno» proposte per la Missione: l’aiuto alla famiglia e alle famiglie, l’accoglienza dei profughi, anche in parrocchia, e la Casa Comune per una ecologia integrale, come sollecita il Papa”.

 

La Lettera Pastorale Vogliamo incontrare Gesù. Evangelizzare si deve: ma si può? (pp. 80, in distribuzione presso la Segreteria diocesana, il settimanale ilPonte, le librerie riminesi), apre – di fatto – l’anno pastorale 2015/16, e la Missione diocesana straordinaria.

Indirizzata ai Presbiteri, ai Diaconi, alle Religiose e ai Religiosi, e a tutti i Fedeli Laici, la Lettera (stampata in 12.500 copie, delle quali oltre 7.000 già distribuite) si inserisce perfettamente nel tema e nell’orizzonte scelto dalla Diocesi, quello relativo alla Missio straordinaria, in rampa di lancio. Missio che, dopo una lunga preparazione, impegnerà tutta la Diocesi per un lungo periodo.
La Lettera è divisa in due parti. La prima è un percorso scandito da cinque tappe che partono dall’incontro con Gesù, il cui incontro gioioso porta inevitabilmente a diffonderne la conoscenza. La seconda parte è tutta dedicata a iniziative pastorali già in atto nella Chiesa riminese e che si configurano come iniziative di “missione”.

Foschi Vescovo Mussoni Ricci