Incontro alla Pentecoste – 22 aprile

La Parola
Dal vangelo secondo Marco (16, 9-15)
«Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Ascolto
Perché proprio gli Undici, i fedelissimi, si ostinano a non credere? Perché non hanno voluto fidarsi di Maria di Magdala e degli altri due discepoli che sono corsi ad avvisarli? Gesù li rimprovera, li vuole scuotere dalla loro apatia, dall’incredulità altèra di chi pensa di avere la verità in tasca fino al punto da non voler credere all’intangibile. Pare quasi di rivivere la sua storia, quando a credergli sulla parola erano quelli che non ti saresti aspettato e non coloro che avrebbero dovuto. Sembra quasi di vederlo aprire le braccia, scuotere la testa e dire: “Ma cosa devo fare con voi?! Ve l’ho annunciato, ve l’hanno testimoniato, perché ancora non volete credere?”. Gesù li sprona ad aprire il loro cuore e ad assumersi la responsabilità della loro fede, senza paura. E ancora una volta segna Lui la strada. «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29): ha fiducia che ora impareranno ad ascoltare, non smette di amarli e li invia a proclamare la Parola.

Prego
Ti ringraziamo, Signore, perché nonostante le nostre mancanze tu non smetti di avere fiducia in noi, spronandoci ad annunciare il tuo amore come possiamo, certi che tu vegli su di noi.