Indicazioni per l’Anno Pastorale 2018-2019

“Venite e vedrete”: tutti chiamati alla Santità

Papa Francesco ci accompagna e ci sprona nel nostro cammino pastorale con due eventi che fanno da sottofondo del nostro percorso diocesano.  La celebrazione del Sinodo dei giovani nell’Ottobre prossimo e la pubblicazione dell’Esortazione “Rallegratevi ed esultate” sulla chiamata di tutti alla santità.

Per questo il cammino del prossimo pastorale intende, da una parte, continuare la riflessione sulla pastorale giovanile e, dall’altra, accogliere il forte invito ad un cammino di santità nel quotidiano.

Santità, intesa come chiamata alla gioia dell’amore sulla traccia delle Beatitudini evangeliche.

In fondo le Beatitudini sono il contenuto del “venite e vedrete” che Gesù rivolge a tutti i suoi discepoli . Un tema che interessa tutti i cristiani, in quanto è trasversale a tutte le condizioni di vita e vocazioni.  Ci ricorda l’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Giovani:  “ il Signore Gesù  «ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente» (GE 1).

Questo tema della santità come chiamata alla gioia dell’amore, intercetta fortemente il desiderio di vita e di gioia che i giovani si portano nel cuore, le domande ed esperienze che loro vivono          (temi come la pace e non violenza, povertà, purezza di cuore, lavoro, riconciliazione, sofferenza, testimonianza…rientrano nelle Beatitudini) e insieme consente di riscoprire alcune figure di Santi “giovani”  (es.Alberto Marvelli, Sandra Sabattini.. ).  Sempre l’Instrumentum Laboris:  “ Gesù invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono quest’invito esigente e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto. La Chiesa contempla nel cielo della santità una costellazione sempre più numerosa e luminosa di ragazzi, adolescenti e giovani santi e beati che dai tempi delle prime comunità cristiane giungono fino a noi. Nell’invocarli come protettori, li indica ai giovani come riferimenti per la loro esistenza. Varie Conferenze Episcopali chiedono di valorizzare la santità giovanile per l’educazione, e i giovani stessi riconoscono di essere «più recettivi di fronte a “una narrativa della vita” che a un astratto sermone teologico» . Visto che i giovani affermano che «le vite dei Santi per noi sono ancora rilevanti», diventa importante presentarli in modo adatto alla loro età e condizione.” (n.214)

Cosa implica questo per noi?

  • Dopo un primo anno dedicato all’ascolto dei giovani (che ovviamente non finisce mai) intendiamo riflettere sulle nostre proposte pastorali a livello giovanile, in vista di una Assemblea Sinodale Diocesana prevista per la primavera del 2020 , sul tema: “Annunciare Cristo ai giovani, oggi: quale pastorale giovanile?”.
  • Il tema della Santità come proposta valida ai giovani, ci spinge a verificare la “qualità” delle nostre proposte pastorali, in che misura aiutano l’incontro e la sequela di Gesù vivo, un cammino serio di preghiera e di servizio.. Ci sprona a interrogarci sulle nuove condizioni culturali e sociali in cui oggi i giovani vivono, sui nuovi linguaggi più efficaci per parlare loro.
  • Per questo, in preparazione all’Assemblea Diocesana del 2020 intendiamo allargare il coinvolgimento di tutte le Z.P., Sacerdoti, Educatori Giovanili, Aggregazioni laicali per conoscere e riflettere su quanto già avviene nelle proposte pastorali rivolte ai giovani, sia nelle parrocchie che negli ambienti di vita, e raccogliere, in forma di ‘laboratorio’, indicazioni, suggerimenti da portare nella Assemblea diocesana del 2020.
  • Il tema della Santità può e deve essere tema trasversale per tutta la pastorale, valorizzando l’Anno liturgico e gli ambiti della pastorale ordinaria. E’ fondamentale coltivare in ogni Comunità parrocchiale tre “fuochi”: il fuoco della Parola di Dio; il fuoco della Liturgia Eucaristica; il fuoco della Carità.

Alcune possibili indicazioni

 1. Il fuoco della Parola di Dio:

– Far nascere e/o coltivare in ogni parrocchia (o Unità Pastorale) dei luoghi concreti in cui è possibile ascoltare la Parola di Dio confrontando con essa la propria vita.
– Valorizzare la lettera pastorale del Vescovo sul Vangelo di Luca “ Vi annuncio una grande gioia” , che anche quest’anno si offre come strumento per la lectio e la condivisione fraterna, nei Gruppi del Vangelo, in Incontri mensili per Operatori pastorali, gruppi famiglie.
– Valorizzare le occasioni di religiosità popolare, le celebrazioni della Parola , le veglie funebri, i percorsi coi genitori dei bambini della catechesi per un Primo annuncio di Gesù vivo.
–  Dedicare tempo per il dialogo spirituale personale sia verso gli operatori pastorali che verso i giovani per alimentare il desiderio di un cammino di santità.

2. Il fuoco dell’Eucarestia:

Curare la liturgia perchè sia momento di evangelizzazione e esperienza di incontro comunitario con il mistero di Dio. Magari ridurre il numero delle messe per curare meglio la messa principale domenicale (cura dei ministeri, dell’accoglienza, del canto, dei segni,) aiutati da un Gruppo liturgico motivato.

3. Il fuoco della Carità:

Sono tante le forme di povertà, i bisogni presenti tra la nostra gente (malati, anziani soli, famiglie in crisi, precarietà lavorativa,..): le nostre Comunità promuovano una “prossimità” di tutti a ciascuno nel luogo dove si abita, perchè nessuno si senta dimenticato.

  • Valorizzare messaggeri, volontari caritas, ministri della Comunione, uno specifico “ministero della consolazione” per far maturare questa coscienza.
  • Attenzione speciale verso le famiglie immigrate e le persone migranti favorendo la loro integrazione nei paesi e Comunità parrocchiali.

 Il Vicario Generale
Don Maurizio Fabbri